E siamo di nuovo a Natale, il secondo in pandemia, ma con un giusto grado di luce che si scorge in fondo al tunnel, da farci sentire leggermente sollevati.
All’inizio di questa strana storia ci siamo detti che sarebbe andato tutto bene, e oggi sappiamo che non è stato proprio così; abbiamo ipotizzato che ne saremo usciti migliori e, anche se potrebbe non sembrare, di sicuro siamo più consapevoli e le tendenze registrate nei consumi di queste festività della nuova normalità, lo confermano.
Un Natale a basso impatto
Se c’è un’unica cosa per cui ringraziare questa pandemia, è la consapevolezza ritrovata; fermarsi per tanto tempo ha permesso alle persone di informarsi, comprendere, fare ricerca e scoprire che l’ambiente è in grande sofferenza, a causa di attività umane svolte senza prendere in considerazioni gli effetti collaterali.
Natale è sempre stato un periodo d’oro per il commercio, dove la sovra produzione di prodotti di vario genere ha impattato fortemente sull’ambiente, contribuendo ad aumentare i danni già esistenti; così, un approccio differente al consumismo natalizio, oltre a essere una novità, è proprio quello di cui abbiamo bisogno adesso.
Consumare in maniera sostenibile non significa smettere di produrre per le aziende e di acquistare per le persone, perché questo servirebbe solo a creare danni di altra natura.
Il consumo responsabile trova le sue ragioni nell’equilibrio tra produzione eco-sostenibile, riciclo e riuso, che sembrano essere anche le tendenze di acquisto dei consumatori post-Covid; ormai abili utilizzatori di app e piattaforme digitali, hanno imparato anche a mediare tra online e offline, non rinunciando a un giro nelle vie del centro, fra vetrine scintillanti e luci natalizie, per magari provare quel capo di abbigliamento da acquistare online, sicuri di non dover poi ricorrere al reso a causa di un errore di taglia.
E sì, perché anche evitando ai corrieri di andare avanti e indietro più di quanto già non facciano, è un modo per alleggerire il nostro impatto sull’ambiente.
Regali sostenibili e belli
Per darti qualche dato reale mi sono rivolta al sondaggio che la piattaforma e-commerce Veepee ha svolto tra i propri clienti, per rintracciare appunto le tendenze di questo Natale; dal sondaggio emerge un significativo cambio di rotta, dai regali acquistati “a caso” o decisamente inutili, ai regali scelti con criterio per tutti, bambini compresi.
Fare un regalo utile significa anche prendersi il tempo per conoscere meglio la persona che lo riceverà, cercando di capire di cosa ha veramente bisogno e passando con lei un po’ di tempo in più; in questo modo si darà valore a quel regalo e tempo alla relazione con la persona che lo riceve, rafforzando il legame.
Per i bimbi invece l’imperativo è iniziare a insegnare loro il rispetto per l’ambiente, acquistando giochi prodotti con materiali eco-compatibili che magari abbiano come tema proprio l’importanza di prendersi cura della Terra.
Se invece devi fare un regalo a qualcuno che conosci poco e con cui hai rare occasioni di scambio, gli intervistati del sondaggio di Veepee, consigliano di mantenere lo spirito green regalando alberi o alveari, due simboli della lotta al riscaldamento globale, fondamentali per il mantenimento della vita umana nel pianeta: saranno certamente apprezzati.
Una festa anche per la Terra
Durante le feste viene la voglia di un capo di abbigliamento nuovo, o magari di impreziosire la casa con accessori e addobbi che facciano risaltare l’ambiente durante le innumerevoli cene con famigliari e amici; in questo caso le persone che hanno partecipato al sondaggio, hanno dichiarato di prediligere il “second hand”.
Nel corso degli ultimi mesi abbiamo visto nascere molte app e siti che permettono di mettere in vendita e di acquistare capi di abbigliamento e oggettistica che non vengono più utilizzati, in modo che possano avere una seconda vita con chi invece li stava cercando.
È una forma di riuso fondamentale sia per il benessere del pianeta che per quello economico di chi la utilizza; il ciclo di vita di questi oggetti non è mai troppo lungo, perché la moda cambia, o più semplicemente perché a cambiare sono i gusti delle persone che, in questo modo, possono permettersi di variare costantemente il proprio look, o gli accessori d’arredo, senza spendere patrimoni e senza invadere armadi e cantine di cose inutilizzate e magari non riciclabili, che poi non si sa come smaltire.
Lo stesso discorso vale per tutto quanto riguardi gli addobbi natalizi; le persone intervistate hanno confermato la decisione di voler utilizzare gli stessi oggetti adoperati negli anni passati, sostituendo solo le cose danneggiate.
Grande attenzione viene dedicata anche alla scelta dell’albero, rigorosamente artificiale per gli appartamenti e naturale solo per chi lo posizionerà in giardino, mantenendo così inalterato il suo ciclo di vita; nulla è lasciato al caso, anche la carta per avvolgere i regali dovrà essere rigorosamente riciclabile, per fare in modo che il Natale sia una festa anche per la Terra.
Una nuova umanità
Questo sondaggio nel suo piccolo, ci consegna un’idea di società più matura, per certi aspetti, che sta provando a emanciparsi verso un modo di vivere più rispettoso e umano.
Prendersi cura dell’ambiente circostante costringe a rallentare e la lentezza consente di dare più valore anche alle persone che quell’ambiente lo abitano, soprattutto in un momento come quello che stiamo vivendo, dove litigare sembra essere più facile che provare a capirsi.
Mi tornano alla mente le parole di papa Francesco quando, nelle prime settimane di pandemia, disse: “pensavamo di restare sani in un mondo malato”.
Il mondo si ammala anche quando le persone combattono tra loro, perdendo l’empatia e la solidarietà che le contraddistingue; così, se ora stiamo iniziando a pensare all’ambiente, provando a curarne le ferite, potremmo farlo anche verso gli altri esseri umani, con i quali dividiamo il nostro spazio nel mondo.
In questo Natale, a cui un po’ l’amore manca, possiamo recuperare amicizie perse sulla strada dei social, lastricata di rabbia, per incomprensioni spesso poco importanti; potremmo provare a dare una mano a chi è rimasto indietro e magari anche prenderci cura di quello che della nostra vita non ci soddisfa più.
Passato il Natale andremo verso un anno tutto nuovo, nel quale avremo ancora tante sfide da affrontare, che non dovrebbero però oscurare la luce dei sogni ancora da realizzare, spesso abbandonati in un angolo, in attesa di tempi migliori che non arriveranno mai.
Il tempo migliore è quello che stiamo vivendo, e non per un banale positivismo al quale non crede più nessuno, ma semplicemente perché è l’unico che abbiamo a disposizione adesso, così come siamo, con i nostri pregi e le fragilità, ma soprattutto con la nostra umanità.